Alessandro Masera, nato a Piacenza nel Luglio 1976 da sempre appassionato di ogni tipo di forma artistica, si avvicina alla pittura non ancora maggiorenne fino al periodo in cui frequenta la facoltà di architettura presso il politecnico di Milano.
Raggiunta la consapevolezza che la rigidità progettuale non permette di appagare la voglia di sperimentare e di testare materiali e forme innovative abbandona il Politecnico per laurearsi in Comunicazione e Marketing.
Amante di ogni tipo di comunicazione visuale, artistica, acustica, crea una serie di album fotografici che racchiudono, rivisitate in chiave fluo, pop, tutte le emozioni e le sensazioni provate nei lunghi viaggi fatti nel corso degli anni . Tra questi citiamo “splinter” che racchiude istanti diversi da loro come le emozioni che suscitano scatti diversi fra loro legati a sensazioni/sentimenti come la rabbia, la serenità, tristezza e gioia e l’album “the walk” che racconta il viaggio attraverso primi piani di scarpe o piedi, fermi o in movimento : attimi e stili provenienti da 4 continenti diversi.
Il ritorno alla prima passione, la pittura, risale al 2015 ma non in maniera tradizionale .
Masera riporta nelle proprie opere tutta la sua esperienza e la voglia di sperimentare nelle sue opere elementi con consistenze differenti per rendere sempre più vicine alla realtà le immagini e le sensazioni che provocano.
L’utilizzo di materiali come intonaco, stucco veneziano pitture al quarzo su base legno rendono uniche le opere di questo artista che non tralascia la passione per l’arte pop introducendo elementi come il glitter per evidenziare , ad esempio, riflessi di sole nelle risacche oceaniche
La particolarità delle opere di A_masera (Alessandro Masera) sta proprio nel fatto di essere riuscito a riportare, con attualità, l’utilizzo di materiali come l’intonaco, nelle opere che realizza. Come nel 600 i grandi maestri dipingevano su intonaco, Masera oggi usa l’intonaco per realizzare opere vive, vere.
Opere che si muovono vivendo alla variazione della luce che le accarezza.
Opere che solo dal vivo si possono apprezzare appieno, opere vibranti delle quali la staticità di una macchina fotografica non riesce a cogliere la vera anima.
“La sua creatività prende vita ed attraversa nuove modulazioni dell’inconscio, sfiorando l esigenze della sua spiritualità. La tecnica mista apre dialoghi multiformi, con innesti di simboliche astrazioni, accompagnate da aneliti di delicato figurativo emozionale”
Dott.ssa Mariarosaria Belgiovine Curatrice e critico d’Arte
“Visioni di creatività che valutano dissolvenze, e adottano formulazioni di paesaggi rivisitati dalle sue nuove fisionomie. Percorsi cromatici, ricchi di autonomia evocativa, fanno parte del suo dialogo risolutivo stabilito da affermate gestualità .”
Jean Charles Spina Critique d’Ard Nice